Presentazione del B&B Print
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Sempre di più in Italia, il Bed & Breakfast, nuova formula di ospitalità, riscuote sempre maggiori consensi. Fino a pochissimo tempo fa, praticata solamente dagli stranieri, abituati già da tempo alla filosofia del Bed & Breakfast, comincia ad essere preferita anche da noi italiani, che ne apprezziamo i vantaggi, non solo economici.La figura del gestore non è più improvvisata, ed è a questo che penso anch’io.

La casa dove abito, con mio marito Silverio, impiegato comunale e i miei tre bambini Daniele, Michele e Francesca, è calda e serena. Lo stile è quello a metà tra rustico desulese (Desulo, mio paese natale, è un villaggio situato ai piedi del Gennargentu), stile country e rustico locerese.

Mi piace invitare e ricevere gente, cucinare per loro e soprattutto farli sentire sempre considerati e apprezzati. Non è un caso che la mia cucina, tutta in muratura e legno di castagno, sia dotata di tutto il necessario per poter cucinare i piatti più tradizionali, come il forno a legna (qui a Loceri un tempo ogni famiglia ne possedeva uno, e ancora oggi sono in molti ad averlo), il barbecue, ma anche i confort delle innovazioni tecniche, dal forno elettrico e ventilato alla lavastoviglie. Quando si è cominciato a parlare anche in Italia di quello che in poche parole viene abbreviato con le lettere B.& B., ho pensato di mettere a frutto le mie doti di donna di casa, di mamma e di moglie, sia per poter avere contatto con persone di diversa estrazione culturale e linguistica, sia, perché no, poter guadagnare qualcosa in più. Non ho particolari preferenze, italiani, stranieri, giovani, meno giovani e famiglie con bambini.

Il giardino circostante la casa (grande 1000 mq) sarà sicuramente piacevole per qualche passeggiata e i grandi balconi permetteranno di ammirare il mare della vicina località di “Cea”, distante dal paese solo pochi chilometri. La voglia di riscoprire il passato a partire dal presente, il vicino e il lontano, due punti di vista che si incontrano sempre e lasciano spazio alle diverse esigenze degli ospiti, italiani o stranieri. Nella riscoperta delle tradizioni, dei modi di lavorare di un tempo, della altrui cultura, ho capito veramente chi sono io. Ho imparato a conoscere me stessa attraverso l’incontro con persone che sono portatori di un mondo, di una visione della vita diversa dalla mia. E anche attraverso lo sguardo degli anziani si impara a trarre piacere da una vita scandita dal lento passare del tempo, della giornata scaldata dalla luce del sole, e che termina con le comodità e le innovazione tecnologiche di cui si fa portatrice la cultura odierna. Insomma un misto di tradizione-innovazione; lontano-vicino; vecchio e nuovo. L’importante è che noi ci crediamo. Che crediamo ad un mondo fatto per persone con diverse esigenze e diversi modi di vederlo e di viverlo.